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Notizie dal Congo

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Notizie dal CongoVITA MISSIONARIA CAVANIS IN CONGO (P. Giuseppe Leonardi)

E’ ormai da sette anni e mezzo che noi Cavanis siamo in Congo, e si cominciano a vedere dei risultati di grande soddisfazione, grazie soprattutto alla preghiera e al generoso aiuto datoci da tanti amici soprattutto italiani;

aiuti che si concentrano nella parrocchia di S. Antonio di Corsico, tramite l’ONG “Amicizia Lontana”, guidata dal bravissimo amico Giuliano Carrara, prima di arrivare a noi. La Casa d’accoglienza procede molto bene, con più di 200 bambini/e e ragazzi/e, ai quali oltre alla scuola si danno due pasti al giorno, le cure mediche e tutti gli altri aiuti necessari, e soprattutto molto amore. Siamo alla fine dell’anno, il 2 luglio ci sarà la consegna delle pagelle e la premiazione. A settembre il numero del nostro gregge arriverà a circa 250 bambini e adolescenti: stiamo cominciando le iscrizioni per la nuova prima elementare.

 

I due seminari (prenoviziato e filosofato in una sede, noviziato e teologato in un’altra sede) procedono bene e quest’anno ci hanno dato molta soddisfazione e, naturalmente, molto lavoro.

I padri Cavanis qui sono tre: un italiano, di Venezia, P. Leonardi che scrive; e due padri brasiliani di Minas gerais, i padri Maneol Rosa e  Braz Elias. Siamo grazie a Dio un’équipe affiatata e una vera comunità, “uniti nel vincolo della carità e della comune vocazione”, come direbbero i nostri amati fondatori. Siamo troppo pochi, ma in breve tempo arriveranno agli ordini sacri e quindi all’attività pastorale i primi Cavanis congolesi. I seminaristi del resto già adesso ci aiutano molto.

Qualche avvenimento degno di nota. A marzo abbiamo ricevuto la visita del Preposito generale, P. Alvise Bellinato. Con lui tra l’altro siamo andati ancora una volta a fare la Via Crucis sul Mangengengé, l’unica montagna dei dintorni, dove sono istallate lungo un percorso molto ripido, su 350 m di dislivello, le 15 stazioni. L’ambiente è bellissimo, di savana allo stato naturale, e il panorama è assolutamente splendido. Ci si accorge di essere realmente in Africa, fuori della megalopoli di Kinshasa. È Africa anche per il clima: questa stagione è la più calda dell’anno, faceva caldissimo e non c’è nessuna ombra, dato che la savana è erbacea e arbustiva; da morire. Il problema è anche che si va su cantando e pregando ad alta voce, e manca il fiato. Questa volta dopo l’ottava stazione, quando il pendio diventa molto ripido e bisogna anche arrmpicere un po’, io non cantavo mica tanto, ma i giovani non hanno problemi e vanno su spediti come un treno. Ne avrete visto delle foto sul sito Cavanis

L’anno scolastico è stato molto laborioso, soprattutto nel primo semestre, con molte ore di scuola tra noviziato e propedeutica. Il fatto di avere dei novizi e quindi di aver ripreso a fare il loro “maestro”, mi costringe a rimanere molto a casa, il che, da queste parti, non guasta. Grazie a Dio, i seminari vanno molto bene e ne siamo contenti.

Nonostante il molto lavoro missionario e pastorale, riesco a portare avanti un po’ di ricerca: cerco di portare alla fine un mio grosso libro, che ho cominciato nel 1975, sui dinosauri del Brasile; ho dato una conferenza sulla Teologia della Liberazione nel Brasile degli anni ’80 all’Università Cattolica locale e ho finito ieri un capitolo per un libro di paleontologia.

Il mese di marzo è stato ricchissimo di attività e di soddisfazioni, ma anche di lavoro per preparare al meglio i vari avvenimenti: passaggio a postulanti di cinque aspiranti filosofi, benedizione del nuovo seminario e della cappella da parte del P. Preposito; corsi di internoviziato (tra tutti i noviziati maschili di Kinshasa); altri corsi speciali per i novizi.

Il principale avvenimento è stato  l’inaugurazione del nuovo edificio completo, lungo 60 m e largo 20, con pianterreno e primo piano, e con molti annessi, che è la sede definitiva della Casa di accoglienza e scuola Cavanis. Tre anni di cantiere!

Per l’inaugurazione, oltre al P. Alvise, è venuto ed è stato con noi due buone ore l’arcivescovo di Kinshasa e ora cardinale Laurent Monsengwo. C’erano anche il vescovo ausiliare, il sindaco, persone del Ministero della scuola, altre autorità, molti preti, suore, religiosi e laici impegnati, giornalisti. Ne è uscita una celebrazione bellissima, di cui si possono vedere molte foto, filmati e i discorsi nel sito www.cavanis.org.

Tra le altre attività dell’ “accademia”, c’è stato una specie di balletto dove una dozzina di ragazze della M.A.C. in costume semiafricano, con una bottiglia piena d’acqua sulla testa, eseguivano vari movimenti, come sedersi, alzarsi, distendersi per terra, al comando di una cantilena molto bella in Lingala, senza mai togliersi la bottiglia dalla testa. Eravamo preoccupati, perché durante le prove le bottiglie rotte non si contavano! Invece tutto perfetto e molti applausi. I bambini/e e ragazzi/e erano bellissimi con le uniforme nuove di zecca.

Una cosa bella di qui, quando il cielo è scoperto e limpido, cosa rara, perché il bacino del Congo è quasi sempre coperto da nuvole o nebulosità, è vedere alla notte la Croce del Sud al sud (naturalmente) e l’Orsa maggiore a nord. Dell’Orsa minore si vedono due stelle molto raramente. Ci si accorge proprio di essere molto vicini all’equatore, alla metà del mondo. Cosí pure quando si vede la luna crescente o calante, a falcetto, con l’asse assolutamente orizzontale. E’ stata particolarmente bella l’eclisse totale di luna del 15 giungo scorso, vista da questa posizione ideale in Africa centrale.

In compenso il caldo è stato notevole, per dieci mesi all’anno, e quest’anno più del solito, cosa logica data la latitudine e la bassa altitudine, di 330 m. Si vive sempre bagnati. Il peggio è che quest’anno abbiamo avuto molta poca corrente elettrica: da fine gennaio alla fine di giugno, nella casa del noviziato e nel nostro quartiere, come in molti altri, è mancata totalmente, escluse alcune ore alla notte, e qualche giorno sparso. Alla MAC sono stati molto più fortunati. Non era mai successo da quando siamo qui, ed è una situazione molto pesante. E’ incredibile la quantità di cose che non si possono fare quando manca la corrente, tra l’altro non si accendono i ventilatori! Spesso è mancata anche l’acqua, cosa che non succedeva da molto tempo. Ma è la vita missionaria, e ci si fa il callo.

In compenso la situazione si è rasserenata, in parte, dopo i numerosi omicidi di giornalisti, attivisti di Ong di diritti umani, preti e suore dei mesi passati. Sono omicidi di stato, naturalmente. C’è stata anche una guerricciola di un giorno in città, che ci ha fatto una certa impressione. Si è trattato di un’assalto alla residenza del presidente, ma la cosa è rientrata senza maggiori problemi. Piuttosto è preoccupante che le elezioni presidenziali previste per dicembre diventano sempre meno probabili, e che quelle per i deputati e senatori sono state lasciate per un futuro incerto, mentre dovevano essere realizzate a dicembre pure loro. Si è cambiata ad hoc la legge elettorale e la recentissima costituzione.

Dicevo che le cose nei seminari vanno bene. Infatti tre dei nostri religiosi congolesi sono stati ammessi da pochi giorni alla professione perpetua, emetteranno i voti in autunno e saranno i primi professi perpetui Cavanis Congolesi; cinque giovani sono stati ammessi al noviziato per l’anno prossimo, che comincerà il 15 settembre; una decina di aspiranti esterni, dopo un anno di corso di formazione, entreranno in seminario ad ottobre, come ogni anno, ormai da quattro anni. Da ottobre i seminaristi saranno circa 25. Ormai la pastorale vocazionale  sta dando frutti regolari e sembra proprio che, poco a poco, noi tre formatori stiamo imparando “gli ossi del mestiere”! Ci vuole naturalmente una buona inculturazione, tanta pazienza e tanta preghiera. Perché il Padrone della Messe è il Signore.

Contiamo allora sulle preghiere e sull’aiuto di tutti gli amici che ci leggono, per i quali tutti noi, bambini, ragazzi seminaristi e padri preghiamo molto e molto spesso.

 

 

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