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Agosto 2016 Newsletter Filippine

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Carissimi amici e benefattori,

Quest’anno la breve estate filippina (che va da aprile a giugno) e’ stata segnata dal clamore dell’appuntamento elettorale, che chiamava alle urne per il cambio di guardia della classe politica. E dalla scatola magica delle macchine contavoti e’ uscita fuori una figura anomala di presidente: Rodrigo Duterte, 71 anni, populista, per 30 anni sindaco di Davao e venuto alla ribalta con la promessa di rigenerare il popolo filippino dalla sua indole ancestrale (egli ama parlare di metamorfosi come quella da bruco a farfalla).

A tal fine, non c’erano riusciti gli spagnoli con quattro secoli di colonialismo bigotto e oscurantista, ne’ ce l’avevano fatta poi gli americani con mezzo secolo di amministrazione impegnata a “convertire” questo popolo (erroneamente ritenuto primitivo) ai cosiddetti valori della civilta’.

 

 

E adesso ci riuscira’ forse il nostro eroe, detto il “casti-gamatti”, col suo ardito programma di applicare la tol-leranza zero coi criminali, di reintrodurre la pena di mor-te per i reati gravi, di imporre la politica demografica di non piu’ di 3 figli, di sconfiggere la congenita corruzio-ne, di scacciare dall’arcipelago filippino lo spettro della poverta’, di riconciliarsi con le due guerriglie islamica e comunista giocando la carta del federalismo?

Tutti quelli che l’hanno votato, ovviamente, se lo augurano…e lui, dopo un solo mese di presidenza, ha gia’ messo nel carniere oltre 200 cadaveri di malviventi. Molti altri pero’ non ci credono affatto, poiche’ ritengono Duterte una persona “anomala”, e in piu’ sono bloccati da una fatalistica sfiducia nei cambiamenti, che solo il Cielo puo’ regalare a questo lembo d’Asia come completamento della Redenzione iniziata in Palestina 2000 e oltre anni fa. A dir il vero, non e’ che gli altri stati del mondo (compresa l’Italia) se la cavino tanto meglio delle Filippine! Dappertutto sale un’invocazione al vero cambiamento, alla sana pulizia morale, alla durevole tranquillita’ dell’ordine e della pace. Questa e’ la speranza che coltiviamo qui al Letran, e la preghiera che non ci stanchiamo di innalzare, tramite Maria, al trono dell’Altissimo.

Nel frattempo, per stare coi piedi per terra, abbiamo diligentemente scritto la parola “fine” sul registro dell’anno scolastico 2015-16. Niente graduation per la Scuola Media, che e’ stata rinviata a motivo del rimpasto del curricolo, e solo una transitoria conclusione per quelli della Scuola Elementare, che dovranno ritornare in aula per altri 6 anni a soddisfazione dell’obbligo scolastico. Loro, ragazzi/e, sono sfollati come uccellini dalla gabbia dorata del Letran, per inebriarsi nell’atmosfera delle vacanze, anche se inanellati con le raccomandazioni dei loro insegnanti: “Divertitevi, ma tenete anche in esercizio il cervello…non lasciate che si arrugginisca per l’inerzia, o, tantomeno, che si addormenti sullo schermo caleidoscopico del telefonino!”.

Chi invece e’ restato dentro il compound del Letran ha continuato a lavorare: gli inse-gnanti, per portare a termine le pagelle degli alunni, P.Fernando per occuparsi dell’allestimento dei nuovi locali previsti dall’incipiente Senior High School. Come potete vedere dalla foto, la struttura e’ completata solo a meta’, e anche il mutuo bancario non e’ stato esteso, poiche’ tra gli operatori del settore scolastico e’ prevalso l’atteggiamento del “chi va la?” sul vero futuro di questo pro-lungamento del curricolo di scuola secondaria. All’inizio c’era stata una gara tra chi predisponeva maggiori strutture a questo fine. Poi maturo’ il consiglio di tempo-reggiare…tanto piu’ che incombeva l’incognita del nuovo presidente Duterte, che avrebbe potuto bloccare tutto con un inatteso colpo di spugna.

A giugno, comunque, si sono aperti i battenti della aule scolastiche, dove, come al solito, si sono affollati molti nuovi alunni rispetto ai pochi che hanno voluto proseguire altrove gli studi. E circa la controversa Senior High School? Abbiamo ridotto le opzioni, e cosi’ ci siamo trovati a riempire tre sole nuove classi con relativi laboratori: uno sforzo che per ora siamo in grado di affrontare in termini finanziari e organizzativi. Poi si vedra’.

Questo giugno 2016 sara’ peraltro memora-bile per noi Cavanis, poiche’ il giorno 10 abbiamo avuto la gioia di assistere, nella vecchia cattedrale di Tagum, all’ordinazione sacerdotale di tre nuovi padri Cavanis filippini. Grande festa in chiesa, con la par-tecipazione di tutti i nostri allievi, dei semi-naristi, dei parenti, degli amici del clero e dei fedeli della citta’, nonche’ allegria nel gioioso simposio che ha coronato l’evento negli spazi del Letran.

Ora P.Larry affianca P.Fernando nel lavoro al Letran, e si preparera’ a dargli il cambio quan-do Dio vorra’ che egli ceda il testimone.

Un abbraccio da Padre Fernando e dai ragazzi del Letram.