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Natale 2011 Congo Kinshasa

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Carissimi, come promesso, vi mando un’altra circolare, breve una volta tanto, in occasione del S. Natale. Le due figure qui sopra rappresentano la natività di Gesù e la Sacra Famiglia in Africa (del resto ci sono stati nella fuga in Egitto) e nel Congo. Sono le figure di due biglietti di Natale dipinti a mano da un artista di strada che ha una bella mano. Le stelle bianche rappresentano Kinshasa dove mi trovo io con la mia gente. La stella cometa, quella gialla, c’è in cielo in questi giorni: la cometa Lovejoy, che da qui a Sud dell’Equatore si vede la mattina presto a oriente proprio a Natale. Bella coincidenza.

 

Ce n’è bisogno della grazia di Dio e della sua luce, cometa o no, in questo povero continente abbandonato e che non sa mettersi o rimettersi in piedi, e che, nonostante la “primavera” del settore nord, circummediterraneo, continua male in tutta la zona sub-sahariana, con l’eccezione più che altro dell’Africa del Sud. L’attesa primavera non è arrivata.

Qui in Congo poi passeremo un Natale sui generis, in clima di grande tensione e di tristezza, clima che perdura ormai da più di un mese, e durerà almeno per un altro mese. Il 28 novembre ci sono state le elezioni presidenziali, in cui, in modo del tutto anomalo, sarebbe stato rieletto lo stesso presidente che é lì da 10 anni, e ora ne farà altri 5. Sarebbe una lunga storia raccontare come le cose sono andate e prevedere come andranno. Ha pronunciato il giuramento lunedì scorso. Certo è stato un capolavoro, da un lato di astuzia, da un altro lato di inefficienza e di broglio. Ci sono stati momenti di grande tensione, di lotta per le strade, una lotta ineguale. Per fortuna ci sono stati finora pochi morti (27) rispetto a quelli delle elezioni del 2006 (± 700). Ora è in corso il conteggio dei voti per i deputati: 18.000 candidati per 500 posti. Sarà una lotta tutt’altro che regolare e non sanno dove battere la testa.

Ieri mi sono deciso ad andare al centro, anche se era il giorno meno adatto, perché si combatteva in vari quartieri, che ho evitato, perché avevamo bisogno di comperare cibo e altro (si mangia anche in guerra), e anche i regali di Natale per i seminaristi. E poi ero anche curioso di vedere la città. Ho visto molti trasporti di militati, alcuni blindati. Poca gente nelle strade e le botteghe vuote. Si sentivano spari qua e là, come del resto tra il 26 novembre e il 10 dicembre. Quest’anno molta gente farà la fame anche più del solito, perché i prezzi aumentano molto e i salari no. Certo c’è la crisi in Italia e in Europa, ma dovreste vedere che cos’è la crisi qui.

Tra poco usciamo per andare alla messa di mezzanotte, che si celebra in parrocchia alle 19 in Lingala e alle 22 in francese, solo con i novizi, perché i religiosi che hanno fatto recentemente la professione perpetua o la prima professione temporanea sono in vacanze in famiglia, dopo vari anni di assenza, nelle rispettive città o paesi dell’interno. In chiesa ci troveremo con P. Manoel e i seminaristi che studiano filosofia e che abitano nell’altra nostra casa.

Pregherò per voi tutti, sempre con affetto e gratitudine. E voi pregate per noi e accompagnateci con il pensiero e seguendo il poco che si può trovare sulla stampa italiana.

Con affetto e con i più affettuosi auguri per il Natale e per l’anno nuovo.

 

Kinshasa Natale 2011

Padre Giuseppe Leonardi